“SUBITO UNA NUOVA GARA SUL TRASPORTO REGIONALE”

Un fallimento totale, sotto ogni punto di vista. È netta la bocciatura del bando sul trasporto regionale da parte di Giulia Gibertoni, capogruppo del M5S di Viale Aldo Moro, che propone di puntare subito sulla realizzazione di una nuova gara, con tempi di affidamento più brevi e regole diverse.

“Per rimediare a questo pasticcio – attacca la consigliera regionale – c’è chi parla di Antitrust e chi sembra voler trattare con Trenitalia per far rientrare il rialzo – Entrambe le posizioni però sono deboli e insoddisfacenti. Chi dice di voler fare esposti all’Autorità di Regolazione dei Trasporti, infatti, non sa che l’ART non ha alcun potere sanzionatorio e che ancora deve comunicare criteri di gara validi ed estendibili a livello nazionale. Invece chi, come l’assessore Donini, critica soltanto l’offerta economica della cordata Trenitalia/Tper sostanzialmente avalla la correttezza della gara e trascura quindi il nodo fondamentale: che il bando è stato fallimentare e non all’altezza dell’obiettivo minimo. Perché alla fine è stata presentata un’offerta unica, perché 22,5 anni di affidamento sono un tempo inaccettabile, perché le gare a lotto unico, come questa, di fatto naturalizzano un monopolio di lunghissima durata”.

Per Gibertoni, quindi, serve subito un nuovo bando che contenga un tempo di affidamento molto più breve, evitando il lotto unico. “In questo momento non serve trattare con Trenitalia – continua il capogruppo del M5S – Bisogna, invece, prendere atto che la gara è stata impostata nel modo sbagliato. Ne serve una nuova, più aperta possibile, realmente contendibile, che preveda un affidamento di 5-7 anni al massimo, visto che i 22,5 attuali sono irragionevoli e consegnano la regione a tutte le ricadute negative di una gestione monopolistica dei trasporti, in cui non c’è mai stata vera concorrenza né vero stimolo a migliorare il servizio o le regole”.

“Per questo – conclude Gibertoni – la nuova gara non deve essere più a lotto unico, ma per lotti omogenei e contendibili, con tutte le garanzie occupazionali, e anche con quelle di ammodernamento del servizio e di gestione all’altezza degli obiettivi. E nel pieno rispetto delle esigenze degli utenti: quei pendolari così tanto citati a parole e così tanto lasciati a se stessi nella triste e immutabile quotidianità ferroviaria di questa regione”.