Scandalo Cpl, adesso fare luce sugli appalti regionali

Una immagine degli impianti della CPL Concordia
Una immagine degli impianti della CPL Concordia

“Verificare quali e quanti sono gli appalti concessi da qualsiasi pubblica amministrazione della nostra regione alla CPL Concordia. Passarli al setaccio per capire se sono presenti, come rivelato dalle ultime inchieste giudiziarie, punti oscuri e opacità sulle quali bisogna al più presto fare luce”.

Il M5S dell’Emilia-Romagna torna a chiedere chiarezza sullo scandalo corruzione che sta travolgendo la CPL Concordia, la cooperativa della Bassa modenese al centro di una inchiesta giudiziaria che ha portato all’arresto dei suoi vertici e del sindaco di Ischia, e lo fa presentando una interrogazione firmata dalla capogruppo Giulia Gibertoni all’interno della quale si chiede alla Giunta guidata da Stefano Bonaccini di dissipare ogni dubbio sul fatto che il sistema corruttivo messo in campo dalla cooperativa modenese possa aver infettato le tante amministrazioni pubbliche che negli anni sono entrati in contatto con il colosso della Bassa.

“L’inchiesta per corruzione e tangenti nei lavori sull’isola di Ischia si va a sommare a quella per la metanizzazione dei comuni del Casertano ed a quella sugli appalti del Policlinico di Modena più volte al centro dei nostri interventi – spiega Gibertoni – sollevando non pochi dubbi sulla cooperativa. Dubbi che travalicano la responsabilità dei singoli dirigenti indagati e che potrebbero quindi sfociare nel commissariamento degli appalti anche nella nostra regione. Per questo crediamo che sia arrivato il momento di conoscere quali siano i rapporti che la CPL ha intrattenuto, o ancora intrattiene, con le strutture pubbliche dell’Emilia-Romagna: Comuni, Province, aziende sanitarie. È il minimo che la Giunta possa fare per cercare di fare luce in una vicenda molto oscura e che sta minando le fondamenta del sistema cooperativo della nostra regione. Sempre che di sistema cooperativo, dopo tutti gli scandali e le inchieste che si stanno susseguendo, si possa ancora parlare”.

Per il capogruppo M5S in Regione, infatti, a prescindere dalle responsabilità dei singoli, le notizie di tangenti, fondi neri, corruzione e legami con la criminalità organizzata scaturite dalle inchieste della magistratura stanno dimostrando come “il sistema cooperativo abbia ormai perso qualsiasi credibilità così come ha fatto da tempo la politica. Se a muovere una cooperativa è solo la speculazione privata, il profitto a tutti i costi, di certo non si può più parlare di modello cooperativo così come è stato sancito nell’art. 45 della nostra Costituzione. Quale fine mutualistico avrebbe avuto la CPL, quale funzione sociale, se le accuse mosse dalla Procura di Napoli dovessero trovare un oggettivo riscontro? Come si conciliano fondi neri e mutualità?”.

“Per questo, a nostro avviso, queste inchieste stanno scoperchiando un vaso all’interno del quale era custodita una verità ormai da tempo sotto gli occhi di tutti, ovvero che – conclude Gibertoni – una certa parte del nostro mondo cooperativo sembra spinto solo ed esclusivamente dalla speculazione e dal profitto. E che Legacoop tergiversi sull’eventualità di espellere, o quantomeno sospendere, le cooperative coinvolte in queste gravi vicende giudiziarie la dice lunga su quanto questo atteggiamento sia ormai diffuso e accettato. Con buona pace delle vere e autentiche cooperative sociali. Forse è arrivato anche il momento di aggiornare le norme sul finanziamento alle fondazioni rendendole un po’ più trasparenti”.