Treni, Bertani-Lanzi (M5S): “Altro che integrazione. Per viaggiare sui treni Tper e Trenitalia servono due abbonamenti”

Un solo abbonamento per viaggiare da Imola a Modena utilizzando sia il treno che gli autobus. Due abbonamenti per farlo da Imola a Formigine ma restando sempre in treno. Sono questi i paradossi segnalati in un’interrogazione presentata in Regione da Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, che accende i riflettori sulle incongruenze del sistema integrato regionale dei trasporti dopo il lancio da parte della Regione del nuovo abbonamento “Mi muovo” che permette l’integrazione tariffaria tra treno e bus per 13 città dell’Emilia-Romagna. “Quello che appare francamente paradossale è che due soggetti a cui la Regione ha affidato il servizio ferroviario regionale, ovvero Tper e Trenitalia, non siano capaci di integrare tariffe e abbonamenti per i pendolari che si muovono sulle loro tratte” spiega Andrea Bertani.

“Chi oggi abbia esigenza di viaggiare da Imola verso Modena può farlo al costo dell’abbonamento del treno (Trenitalia) che comprende con la nuova integrazione anche il servizio autobus nel bacino di Modena (SETA) e quello imolese (Tper) – aggiunge Gabriele Lanzi, senatore del MoVimento 5 Stelle – Chi, invece, da Imola debba andare a Formigine sarà costretto a pagare due abbonamenti ferroviari, quello di Trenitalia e quello di Tper per il tratto servito da Tper sulla linea FER Modena-Sassuolo. In questo modo si penalizzano incomprensibilmente molti utenti, a cominciare dagli studenti, come nel caso di quelli delle Scuole Superiori collocate a Castelfranco Emilia, frequentate anche da allievi che utilizzano i treni Tper fino a Modena. Anche la comunicazione della Regione sull’integrazione tariffaria è molto ambigua – conclude Gabriele Lanzi – perché insiste sulle carte (Mi Muovo e Unica) che possono contenere gli abbonamenti integrati Mi Muovo e Mi muovo City Più validi sui servizi ferroviari regionali e locali, mentre in realtà un normale percorso ferroviario sulle linee servite dai gestori del servizio ferroviario regionale (il CTI) in realtà non rientra fra i titoli integrati esistenti”.

Infine il consigliere Bertani ha sottolineato come sia “incomprensibile che proprio due partner della stessa società cui è stato assegnato dalla Regione il servizio ferroviario regionale, ovvero il Consorzio Integrato Trasporti (CTI), non abbiano reso disponibile delle forme di integrazione tariffaria, quali quelle invece realizzate per il completamento del trasporto ferroviario con il bus. Per questo crediamo sia doveroso che la Regione pretenda da questi due soggetti un adeguamento in questo senso per andare incontro alle esigenze dei pendolari che già sono costretti a pagare per un servizio mai puntuale e con diversi aspetti da migliorare”.