Inchiesta Bibbiano, Gibertoni (M5S): “Azzerare gli organi regionali di garanzia sui minori”

Azzerare gli organi di garanzia sui minori, rinominarli affinché sia assicurata una loro effettiva indipendenza. È quanto chiede con un’interrogazione Giulia Gibertoni all’indomani dell’inchiesta sui minori sottratti alle famiglie e che ha portato all’arresto, tra gli altri, del sindaco dem di Bibbiano.

“Quello che veniva spacciato per un modello istituzionale da emulare sul tema della tutela dei minori abusati, secondo quanto è emerso dall’indagine portata avanti dalla procura di Reggio Emilia – spiega Giulia Gibertoni – altro non era che un illecito business ai danni di decine e decine di minori sottratti alle rispettive famiglie. Di certo in questo contesto la Regione è parte lesa, ma al tempo stesso non si può negare quanto non sia stata in grado di costruire e gestire al meglio un sistema di monitoraggio, una rendicontazione puntuale e un controllo efficace sull’utilizzo dei fondi messi a disposizione. Serve un’operazione di trasparenza su tutte le politiche del sociale che spesso sono coperte da una cappa che sottende interessi economici che non corrispondono alla tutela che i fondi dovrebbero garantire alle persone e famiglie in situazione di fragilità sociale con interventi volti a migliorare la loro situazione. Per questo sarebbe necessario anche provvedere all’azzeramento degli organi di garanzia sui minori e a una loro immediata sostituzione”.

Nella sua interrogazione Giulia Gibertoni chiede alla Giunta di valutare anche l’avvio, nella prossima legislatura, di una commissione di ricerca e studio sulle anomalie del sistema regionale degli affidi di minori, “affinché si abbia piena conoscenza delle criticità in essere, per poter avviare una revisione del sistema, che permetta di azzerare possibili deviazioni”.

“Ho già provveduto a presentare una richiesta di informativa urgente del Garante dell’infanzia sul caso di Bibbiano ma credo che sia necessario estendere la nostra lente di ingrandimento anche ad altre realtà per capire quanto il sistema sia stato influenzato da dinamiche che sembrano essere orientate più a un business economico più che alla tutela dei minori. Sul fronte dell’inchiesta giudiziaria poi – conclude Giulia Gibertoni – credo che la Regione possa fin da ora decidere di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale che si aprirà oltre a prevedere forme di sostegno anche di natura finanziaria alle famiglie che hanno subito un comportamento illecito da parte dei servizi sociali, affinché possano avviare quelle attività necessarie per recuperare il rapporto con i propri figli”.